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UBI ERAT LUPA
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Scritto da Administrator | 02 Novembre 2021

XII Convegno “Bartolomeo Borghesi”, in memoria di Angela Donati
Bertinoro, 28 ottobre 2021
Presentazione di “Epigraphica, periodico internazionale di Epigrafia” 83, 2021

Attilio Mastino

Ho il piacere e l’onore di presentare oggi a Bertinoro, al XII dei Convegni Bartolomeo Borghesi, tra tanti amici e colleghi, il volume 83° di “Epigraphica, periodico internazionale di Epigrafia” fondato da Aristide Calderini nel 1939, con il sottotitolo allora di “Rivista italiana di Epigrafia”, dopo il congresso di Amsterdam (il primo Congresso epigrafico internazionale) nel terribile 1938. Questo volume, datato a settembre 2021, viene pubblicato come di consueto dall’Editore F.lli Lega di Faenza.

Era stata Angela Donati a chiamarmi a dirigere con lei dal 2010 la rivista assieme a Maria Bollini; otto anni dopo sono subentrato come direttore dopo la sua scomparsa avvenuta il 13 ottobre 2018, anche per volontà dell’Editore e della Famiglia e per il generoso legato testamentario nei miei confronti: e ciò dal numero 81°, con registrazione al Tribunale di Ravenna del I luglio 2019, con l’aiuto di Maria Bollini e Antonio Maria Corda.

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Scritto da Administrator | 30 Agosto 2021

Attilio Mastino
“La Sardegna e i Sardi nella civiltà del mondo antico”
di Camillo Bellieni (1928-31): la polemica sul tema della Nazione Sarda in Cicerone
Sassari, Aula magna dell’Università, 17 luglio 2021


Non si capisce il pensiero di Camillo Bellieni negli anni 20 senza partire dalle radici e dal paese della sua infanzia, Thiesi, così come avviene per tanti altri ex-combattenti della Brigata Sassari che un secolo fa il 6 aprile 1921 hanno dato origine al Partito Sardo d’Azione:

«Lo scrivente, se chiude gli occhi, vede ancora il villaggio della sua fanciullezza – scrive a Napoli -. Tutto in esso ricorda l'antico vico romano: la strada principale con le bianche domos allineate, i carri dalle ruote piene giungenti per maledette viottole dai saltos, carichi di grano. Ancora ode il sordo cigolio della macina romana, messa in moto dalla paziente fatica dell'asinello, ed assiste allo svolgersi del rito domestico presso il focolare, nella panificazione, nella tessitura, per opera delle serve e delle clienti, sotto la guida della solenne padrona. Nel sommesso chiacchiericcio delle donne affacendate egli raccoglie frammenti di frasi latine, che attestano il tenace spirito di conservazione isolano, di antichissime forme.Invano dunque per questo paese sono passati tanti anni di fatiche, di sogni e di sacrifizi, patrimonio ideale dell'attuale nostra civiltà. La Sardegna nel suo tragico isolamento, lontana dalla storia, conserva ancora i suoi abbigliamenti romani. Ma se un canto, modulato su poche note, insistente e nostalgico come una melopea d'origine desertica, rompa l'alto silenzio che incombe sul modesto gruppo di case disperso nella campagna bruciata, il pellegrino della fantasia ritroverà ancora intatta l'anima barbarica dell'antico popolo africano, che si effonde nel seguire le vicende di una intima melodia e conserva come retaggio prezioso ma esterno, l'arabescato monile della sua parlata latina».

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| 24 Agosto 2021

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La caduta di Kabul e di Herat, ovvero l'umiliazione dell'Occidente.

I Talebani oggi sono entrati a Kabul, il Presidente dell'Afganistan Ashraf Ghani si è dimesso e ha lasciato il paese; abbiamo visto la sofferenza della gente, il terrore degli afgani e delle afgane che hanno invaso le piste e tentato di fuggire sugli aerei militari. Abbiamo riconosciuto nelle immagini l'ingresso alla base militare italiana di Herat devastato: era stata allestita di tutto punto durante i venti anni precedenti; I tanti luoghi danneggiati negli scontri e nella confusione più totale.

L’Afganistan è un paese che amiamo, che ci aveva accolto nel maggio 2014 con i suoi colori, con il suo verde, con i suoi profumi, con la sua musica, con la sua gente. Anche con un pezzo di Italia e con un pezzo di Sardegna.

Ospiti dell'Università, eravamo stati ad Herat, la Alessandria Aria fondata da Alessandro Magno, osservando in elicottero la celebre Grande moschea di Herat Jamaʿ Masjid.

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Scritto da Administrator | 16 Agosto 2021

Guido Clemente e il Golfo delle Ninfe
Alghero, 17 agosto 2021

Guido Clemente, scomparso a Firenze l’11 febbraio scorso, era nato a Sassari 1942 nella casa dell’Emiciclo Garibaldi: aveva frequentato il Liceo Azuni spostandosi per un anno negli USA; all’inizio degli anni 60 si era iscritto a Cagliari alla Facoltà di Lettere e Filosofia, dove si era laureato nel 1964 con Piero Meloni (professore di Storia Greca e Romana) con una tesi sul Laterculus Veronensis e sull’organizzazione provinciale tra Diocleziano e Costantino. Un lavoro che aveva continuato su consiglio di Santo Mazzarino con il volume sulla Notitia Dignitatum pubblicata da Fossataro nel 1968 e che ora Marco Maiuro dell’Università di Roma sta aggiornando e riproponendo.

Collega di Giovanna Sotgiu, Clemente ha insegnato Storia Greca a Cagliari dall’anno successivo con il difficile corso sull’omosessualità a Sparta. Qui si era legato a Enzo Degani, Bruno Luiselli, Benedetto Marzullo, Mario Torelli, Giovannni Lilliu. Trasferitosi a Pisa, aveva lavorato con Emilio Gabba e Arnaldo Momigliano e coltivato alcuni temi fortemente connotati come l’età dell’imperialismo, la società e la politica tardo-repubblicane, il tardo impero, le province.

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| 28 Giugno 2021

O bella Musa, ove sei tu ? Viaggio nel mistero della gara poetica, edizioni Domus de Janas di Paolo Pillonca (Osilo 8 ottobre 1942 – Cagliari 26 maggio 2018)
Orgosolo 26 giugno 2021
Attilio Mastino

Con emozione ritorno oggi ad Orgosolo perché desidero onorare l’impegno che avevo preso oltre un anno fa con l’Associazione Murales per il 21 marzo 2020, per la presentazione dell’ultimo libro di Paolo Pillonca, O bella Musa, ove sei tu ? Viaggio nel mistero della gara poetica, edizioni Domus de Janas.

Tornare ad Orgosolo, passando per le vigne soleggiate di Mamoiada e per Galanoli,  significa innanzi tutto per noi riconciliarci con la vita vera, dopo un anno di pandemia devastante, che rischiava di abbruttirci; significa immergerci nella sardità e nell’identità profonda della Sardegna, con una rigenerazione dopo tanto dolore e tanto isolamento; significa ritrovare le radici della passione di Paolo Pillonca per la “poesia a bolu”, lui che ad Orgosolo aveva trascorso la sua infanzia luminosa, su Orgosolo aveva scritto tante pagine straordinarie sulla stampa quotidiana e con il suo racconto più famoso, Osposidda, un’opera recentemente riletta da Franco Mannoni per Il campo degli asfodeli: credo che con quest’opera abbia tentato di ritrovare un passaggio, sos antiles, una porta da varcare, una frontiera verso una Sardegna differente, una Barbagia quasi sconosciuta. Ma Paolo Pillonca aveva mantenuto rapporti con il paese di nascita, Osilo, con la Lanusei dei Salesiani, con Tempio, con Cagliari, infine con Seui. Proprio a Cagliari si era brillantemente laureato con Antonio Sanna in Linguistica Sarda.

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Scritto da Administrator | 20 Giugno 2021

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Bolotana, Badd’e salighes
Presentazione del volume di Luciano Carta, Dal Galles alla Sardegna: Benjamin Piercy e le Ferrovie, Associazione culturale “Benjamin Piercy Bolotana”, 2021
Badd’e Salighes, 20 giugno 2021 ore 11


Cari amici,

Dopo un anno torniamo a Badd’e Salighes un poco abbruttiti dalla pandemia, in mezzo al verde ed ai luoghi che amiamo, per rivedere la Biblioteca che allora avevamo inaugurato, con lo spirito – per usare le parole attribuite all’imperatore Adriano da Marguerite Yourcenar - di scoprire sotto le pietre il segreto delle sorgenti.

Penso naturalmente alla cascata di Mularza Noa, che ho visto d’inverno scorrere sotto la neve.  Stamane con Susy Trova e con Ignazio Camarda ci siamo fermati a Santa Maria Sauccu e prima ancora a Padru Mannu, a questo incredibile borgo abbandonato sulla strada romana al punto culminante della Campeda, trasformato in un’enorme fattoria quasi medioevale che mantiene l’autenticità originaria presso la chiesa restaurata del Sacro Cuore; qui sono conservati i resti del giovane Gerald Piercy trasferiti da Punta Palai, 1200 m, dopo la morte a Scala di Giocca sul side-car nel 1923.  Presto speriamo un luogo del cuore del FAI.

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Multa venientis aevi populus ignota nobis sciet
multa saeculis tunc futuris,
cum memoria nostra exoleverit, reservantur:
pusilla res mundus est,
nisi in illo quod quaerat omnis mundus habeat.


Seneca, Questioni naturali , VII, 30, 5

Molte cose che noi ignoriamo saranno conosciute dalla generazione futura;
molte cose sono riservate a generazioni ancora più lontane nel tempo,
quando di noi anche il ricordo sarà svanito:
il mondo sarebbe una ben piccola cosa,
se l'umanità non vi trovasse materia per fare ricerche.

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