Vanna Pina Delogu
Il Popolo Sovrano in Romangia e l’era del socialista Antonio Catta. Impegno politico e sindacale in Sardegna tra Ottocento e Novecento, Phasar edizioni
Intervento di Attilio Mastino
negli anni ‘90 avevo sempre trovato inspiegabile la ragione per la quale il nostro compianto prof. Nicola Tanda avesse accettato di essere l’ultimo segretario provinciale del PSI, dopo la caduta di Bettino Craxi nel cuore dello scandalo di Mani Pulite. Lo ero andato a trovare a Sassari nella sede di Via Bellieni e l’avevo trovato sereno, anche se sapeva che il PSI ormai non avrebbe avuto un futuro. Certamente i compagni cercavano una figura alta, nobile, inattaccabile sul piano della indagine giudiziaria, ma continuavo a chiedermi la ragione per la quale Nicola Tanda si fosse prestato e non avesse rifiutato l’incarico.
Leggendo questo libro della nostra carissima Vanna Pina Delogu ho capito tutto, ho riscoperto un legame profondo che univa Nicola Tanda con il socialismo delle origini, con il paese di Sorso, con gli ideali di una vita, con alcuni esponenti centrali nella Sardegna di fine Ottocento, che hanno molto da insegnarci ancora oggi, come è facilmente dimostrabile leggendo queste saporite pagine, cariche di polemica politica ma che segnano anche l’ascesa travolgente degli operai, dei contadini, dei conciatori, dei minatori in Sardegna, guidati dai loro giovani e vigorosi leaders ben prima della Rivoluzione d’Ottobre e della prima guerra mondiale: e ciò in una dimensione che va ben oltre i localismi, che si estende all’intera Sardegna e che assume in tante occasioni un orizzonte nazionale e internazionale. In mezzo a difficoltà di ogni tipo, collegamenti antiquati, pericoli, maldicenze, forse anche qualche tradimento e infedeltà.