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15. Sistema bibliotecario, Museo della Scienza, Orto Botanico, Azienda Agraria, Archivio.

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Dopo i risultati raggiunti, il Sistema bibliotecario di Ateneo deve compiere un ulteriore salto di qualità, finalizzato ad una digitalizzazione di molti materiali, collegandosi con la Biblioteca scientifica regionale.

Occorre consolidare l’assetto del Sistema nella prospettiva di una ulteriore razionalizzazione e aggregazione funzionale e logistica dei servizi erogati in loco dalle Biblioteche specie nell’area Umanistica e in quella di Scienze con la creazione di tre grandi biblioteche di area, presso le Facoltà di Lettere e Lingue, presso la Facoltà di Agraria e presso il complesso bio-naturalistico (terzo lotto).

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14. La programmazione dei fondi strutturali europei.

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La programmazione dei fondi strutturali europei 2007-2013 ha conosciuto una profonda innovazione, dal momento che non si può più far riferimento ad un documento programmatico unico e sono stati avviati programmi specifici per tematica e grandi segmenti di fondi strutturali. Le priorità di intervento sono indicate dai sette assi: società dell’informazione; inclusione, servizi sociali, istruzione e legalità; energia; ambiente, attrattività naturale, culturale e turismo; sviluppo urbano; competitività.

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13. La ricerca e il trasferimento tecnologico.

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Il nodo centrale della ricerca rimangono i Dipartimenti, cuore pulsante dell’Ateneo, che non possono essere emarginati dalla programmazione e dalla catena decisionale, accanto ai Centri interdipartimentali (che debbono estendere la collaborazione interdisciplinare) e ai laboratori progressivamente da razionalizzare: strutture che costituiscono una preziosa risorsa dell’Ateneo e che devono arrivare a coprire tutta la realtà della ricerca. Dobbiamo perseguire la trasversalità, sinergia, conoscenza tra gruppi di ricercatori.

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12. Organizzazione della didattica, alta formazione, diritto allo studio e servizi agli studenti.

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Nell’ambito della struttura amministrativa dell’Ateneo, deve essere ben chiaro che la missione dell’Università è innanzi tutto orientata verso gli studenti, che colloco veramente al centro di questo programma e più in generale al centro delle azioni di sviluppo promosse dall’istituzione universitaria, soprattutto se la componente studentesca vedrà confermato il valore politico della rappresentanza negli organi accademici per garantire una partecipazione reale degli studenti a tutte le decisioni fondamentali della vita universitaria.

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11. Governance e revisione dello Statuto.

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Il nostro Statuto, nato all’alba dell’autonomia, mostra ormai l’usura del tempo, soprattutto a causa delle riforme che in questi anni hanno ridisegnato le funzioni didattica, di ricerca e anche, più recentemente, assistenziale sanitaria delle Università.

La materia ha rilevanza nazionale e già la CRUI, il CUN, il Ministro hanno presentato una serie di proposte per un nuovo modello istituzionale delle Università e per la revisione della governance, più precisamente per definire in modo omogeneo sul piano nazionale la suddivisione e il bilanciamento dei poteri e l’attribuzione delle responsabilità, la composizione dei vari organi, il loro ruolo nella programmazione e nella allocazione delle risorse, con l’obiettivo di combattere l’autoreferenzialità e creare un sistema universitario solido, articolato, pluralista nelle sue fisiologiche diversità, dinamico, aperto alla società e proiettato nella dimensione internazionale, capace di assicurare le condizioni di libertà irrinunciabili per lo svolgimento della ricerca e delle attività formative.

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10. Sassari città della conoscenza e il Sistema delle autonomie.

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La campagna per l’elezione del Rettore può essere un’occasione straordinaria per mettere l’Ateneo al servizio della Sardegna e in particolare delle città nelle quali opera, Sassari per prima: il piano strategico è stato un momento importante per disegnare la città del futuro, con l’obiettivo di creare sinergie e alleanze e stabilire un rapporto che non può essere a senso unico, seppure non abbia avuto seguito con interventi concreti.

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09. La Regione Autonoma.

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Il Consiglio Regionale ha istituito con la legge 26/96 il fondo unico per le Università, promuove l’internazionalizzazione del sistema universitario finanziando i visiting professors, gli scambi ERASMUS ed il Master & Back; sostiene le scuole di specializzazione ed il rientro di studiosi, programma nell’Intesa con l’Università politiche di forte modernizzazione, di integrazione e di sviluppo; finanzia i progetti di ricerca e le borse per giovani ricercatori.

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08. Altri obiettivi.

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La madre di tutte le battaglie sarà l’impegno per combattere il provincialismo, abbattere gli steccati, aprire l’Università ad uno scenario europeo ed internazionale (anche attraverso la nomina di un apposito delegato), evitando l’autoreferenzialità e puntando sulla qualità, per rendere l’Ateneo competitivo sotto il profilo scientifico e organizzativo.

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07. Correggere i limiti del nostro Ateneo.

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Sulla valutazione dei risultati ottenuti in questi anni esistono molti pregiudizi che non tengono conto dei successi conseguiti da un Ateneo che registra dei limiti ma anche molte eccellenze. Sono persuaso che il limite più vistoso sia il bacino locale di utenza, così come lo scarso numero di studenti che provengono da altre province, da altre regioni, da altre nazioni.

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06. Le priorità.

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Fissare le priorità degli interventi, le urgenze, il quadro di riferimento e la scala dei valori è certamente compito del nuovo Rettore, dei suoi collaboratori e degli organi accademici rinnovati, che – dopo aver ascoltato le diverse componenti dell’Ateneo – dovranno assumere in proprio la responsabilità delle scelte.

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