Attilio Mastino
Il mio Caravaggio
Caravaggio e i Carvaggeschi, la pittura di realtà, mostra a cura di Vittorio Sgarbi e Antonio D’Amico
Sassari, 30 giugno 2015
Penso che solo la mia incoscienza possa giustificare il fatto di aver accettato di scrivere queste pagine, ripensando a distanza di un anno le linee del dibattito al quale avevo partecipato come Rettore dell’Università di Sassari l’8 aprile 2014, al Liceo Azuni, assieme al giovane storico dell’Arte Costantino D’Orazio, al Preside Massimo Sechi, a Mario Matteo Tola, attorno al volume dedicato a Caravaggio segreto. Un’opera pubblicata da Sperling & Kupfer, che si concentrava in particolare sui misteri nascosti nei grandi capolavori di Caravaggio.
Misteri che suscitano emozioni e un innamoramento che si è consolidato dopo la visita alla splendida mostra svoltasi alle Scuderie del Quirinale tra il 20 febbraio e il 13 giugno di cinque anni fa, nel 2010, raccontata ora nel bel volume Caravaggio a cura di Claudio Strinati, che ogni tanto sono solito sfogliare. Ricordo che potei partecipare a quell’evento memorabile, imbrogliando un poco con la tessera di giornalista e riuscendo a superare d’un balzo un’interminabile fila che costringeva ad attese di ore, il tempo che non avrei mai avuto.
Ma certo quella mostra rispondeva a una domanda profonda che continuavo a farmi, da quando a Malta avevo visitato con il Presidente dell’ISPROOM Giovanni Nonne, quasi vent’anni anni fa, l’oratorio barocco di San Giovanni Battista dei Cavalieri a La Valletta: con la rappresentazione, quasi fosse una scena teatrale, della Decollazione del Battista che davanti al carcere si sottopone di buon grado alla volontà del boia. Una scena tanto simile ma tanto diversa dalla decapitazione del generale Oloferne per mano di Giuditta a Betulia, davanti a una vecchia copiata pari pari da Leonardo.
Ultimo aggiornamento Martedì 14 Luglio 2015 13:46 Leggi tutto...