Antonio Atza
di Attilio Mastino (2002)
Antonio Atza è tornato a Bosa, ad un anno di distanza dalla pubblicazione del volume a lui dedicato da Giorgio Pellegrini e Simona Campus per le Edizioni Poliedro di Nuoro, un volume voluto dall'allora Assessore alla Cultura Vincenzo Mozzo; ed è tornato per donare al Comune ancora una decina di nuove splendide opere che ripercorrono una strada iniziata oltre quarant'anni fa con i celebri Blues: se ne avvantaggia la collezione ospitata ormai in modo permanente nelle settecentesche sale della antica Biblioteca Comunale, dove il nuovo Assessore comunale alla Cultura Anna Maria Piroddi ha voluto trasferire le opere, dirimpetto al Palazzo Deriu che ospita Melkiorre Melis ed ora anche Emilio Scherer, maestri amati ed ammirati da Atza.
Lascia senza fiato, su tutta una parete, la trilogia "Omaggio alla luna di maggio", con il promontorio del Monte Sa Sea e con le rocce dilavate di Sos Puppos, tra Cala 'e Moros e Cala Rapina, a Nord della foce del Temo, che diventano ormai un'isola di fiaba, con un mare d'incanto e i gabbiani che intrecciano con i loro voli quasi le linee di un ricamo, simile a quel filet che troviamo reale nel recente "Reliquiario di San Senzanome" donato proprio in questi giorni.
Ultimo aggiornamento Mercoledì 22 Maggio 2013 14:27