Inaugurazione del 452° Anno Accademico
Sassari, 8 novembre 2013
Relazione del Rettore prof. Attilio Mastino
Autorità, cari colleghi, cari studenti,
nei giorni in cui un decreto ministeriale prospetta una fusione o una federazione regionale condizionata alla costituzione di un unico consiglio di amministrazione, nei giorni in cui il Governo blocca il turn over dei ricercatori negli Atenei italiani in particolare nel Mezzogiorno e cade l’incremento del FFO sulla premialità, vorrei affrontare il problema a viso aperto ed entrare in medias res. Ma veramente due Università sono necessarie per la Sardegna?
Guardano in questa aula magna il quadro di Mario Delitala di settanta anni fa, che si richiama al motto di Benito Mussolini Libro e Moschetto, fascista perfetto, viene da pensare ad una affermazione riportata nel recente volume di Alberto Vacca sull’Ovra in Sardegna. L’ispettore Dino Fabris, nella relazione inviata al capo della polizia il 3 febbraio 1941, dopo i primi mesi di guerra argomentava: <<Nei piccoli centri urbani [della Sardegna] (quali Macomer, Bosa, Lanusei, Oristano, ecc.) è necessario rilevare un fenomeno proprio di quest’Isola.
In Sardegna, con una popolazione che appena supera il milione di abitanti, vi è un numero eccessivo di scuole superiori di ogni genere (tra cui due Università) e quindi un quantitativo di laureati assolutamente sproporzionato alle necessità locali. Di conseguenza nei piccoli centri urbani diecine e diecine di persone con titoli superiori per necessità di cose diventano critici, ascoltando la radio inglese [Radio Londra] e, in genere, contribuiscono a formare un’atmosfera non favorevole al regime [fascista]. Le classi lavoratrici, che devono lottare con la vita, risentono dell’influenza di cui sopra>>.
Ultimo aggiornamento Mercoledì 06 Novembre 2013 22:04