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Scritto da Administrator | 01 Aprile 2014

Destinazione UNISS – Un biglietto per il futuro. Salone dello studente


Sassari, Piandanna, 25 marzo 2014

Ringrazio le autorità  presenti a questa XI edizione della Manifestazione dell’Orientamento, le colleghe e i colleghi che si uniscono al mio saluto: la Prorettore delegata alla didattica Laura Manca, il Garante degli studenti Paolo Fois, il delegato all’organizzazione e programmazione dei servizi agli studenti Giovanni Micera,  la responsabile/referente dell’esperienza che stiamo vivendo, Patrizia Patrizi, delegata all’orientamento. Il direttore generale Guido Croci, il presidente del Consiglio degli studenti Gabriele Casu. Un caloroso benvenuto a tutti: studenti e docenti della scuola e dell’università presenti in queste giornate.

Anche quest'anno registriamo una elevata adesione: circa 5000 studenti prenotati, provenienti dalle scuole secondarie di tutta la Regione, accompagnati dai loro docenti. In queste giornate si potranno visitare 36 stand per conoscere l'offerta formativa e i Servizi del nostro Ateneo e di altri Enti e Istituzioni del territorio come gli stand dell'Università di Cagliari, degli Istituti di Alta Formazione artistica, dell'ERSU, del Comune e delle Forze dell'Ordine.

Sono state predisposte varie iniziative tra visite guidate, lavori di gruppo e attività laboratoriali organizzate dai nostri 13 Dipartimenti e finalizzate all’orientamento formativo-professionale, augurandoci che gli studenti in visita in queste giornate vogliano entrare a far parte della nostra comunità. Saremo lieti di accoglierli tra le nostre matricole il prossimo anno accademico.

In questo percorso ci saranno “buone” guide: il personale docente e amministrativo del nostro Ateneo, i tutores e i rappresentanti delle associazioni studentesche.

Ultimo aggiornamento Martedì 01 Aprile 2014 22:34

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Scritto da Administrator | 31 Marzo 2014

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Theodor Mommsen in Sardegna (ottobre 1877).
Introduzione Targa commemorativa.

Sassari, 26 marzo 2014

Questa serata è dedicata Theodor Mommsen in Sardegna, riprendendo gli spunti dei lavori portati avanti dieci anni fa da Antonello Mattone e da me stesso nel volume su Theodor Mommsen e l’Italia, con gli atti dei Convegni dell’Accademia Nazionale dei Lincei,  anticipati anche sugli  “Annali di storia delle Università italiane” e in “Diritto @ Storia, Rivista internazionale di Scienze Giuridiche e Tradizione Romana”, con la collaborazione di tanti amici, soprattutto di Elena Pittau, per le diverse missioni effettuate a Berlino e per la complessa trascrizione e traduzione delle lettere; di Rosanna Mara, che ha iniziato la ricerca che si è sviluppata grazie a Manfred G. Schmidt  e Volker Weber del Corpus Inscriptionum Latinarum e della Berlin-Brandenburgische Akademie der Wissenschaften, Ursula Winter della Staatsbibliothek zu Berlin, Marie-Christine Henning della Martin-Luther-Universität Halle-Wittenberg, Thomas Fröhlich, direttore della Biblioteca del Deutsches Archaeologisches Institut Rom. Ringrazio inoltre Paola Ruggeri per i rapporti del Mommsen con Luigi Amedeo e Piero Tamponi, Marc Mayer, Marco Buonocore, Antonio Corda, Antonio Ibba, Giovanni Lobrano, Cecchino Sini; e poi Stefania Bagella, Giuseppina Fois, Sotera Fornaro, Giovanni Marginesu, Paolo Melis, Alberto Moravetti, Giuseppe Piras, Antonello Sanna, Cinzia Vismara, Raimondo Zucca. Un pensiero anche a Tito Orrù, scomparso un anno fa.

Ultimo aggiornamento Lunedì 31 Marzo 2014 08:42

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Scritto da Administrator | 27 Marzo 2014

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Attilio Mastino
Numero speciale del “Bollettino bibliografico e rassegna archivistica e di studi storici della Sardegna” in memoria di Tito Orrù
Cagliari 28 marzo 2014

Cari amici,

Maria Corona Corrias ha curato questo numero speciale del “Bollettino” con un impegno e una devozione che ho ammirato davvero: è riuscita a coinvolgere tanti di noi con l’intento di onorare con affetto Tito Orrù a due anni dalla scomparsa, con un volume pieno insieme di ricordi personali e di ricerche originali, saggi e articoli, dedicati ai temi che erano cari allo studioso e all’amico.

Ho ritrovato in queste pagine tanti episodi conosciuti, tante vicende che ci hanno unito, tanti temi che ci hanno appassionato.

All’inizio, l’unico punto di contatto tra noi è stata Giovanna Sotgiu, la mia maestra di epigrafia nella Facoltà di Lettere e Filosofia dalla fine degli anni 60: di lei  Tito – a Scienze Politiche – conosceva le origini bittesi, che la rendevano speciale perché concittadina di Giorgio Asproni, così come di Giuseppe Musio, di Michelangelo Pira, di Raimondo Turtas, di Bachisio Bandinu. La Sotgiu sarebbe diventata anche concittadina di Orrù, quando Tito avrebbe ottenuto la cittadinanza onoraria di Bitti nel 2006, alla vigilia delle celebrazioni bicentenarie, un piccolo segno di una riconoscenza della città di Bitti per chi aveva pubblicato gli splendidi diari scritti tra il 1855 e il 1876.

Più tardi mi aveva seguito agli Amici del libro assieme a Nicola Valle con i due numeri della rivista “Il convegno” dedicati a Bosa che avevo curato tra il 1976 e il 1977.   Nel volume che oggi presentiamo c’è una piccola preziosissima traccia, il poema n. 4 di Jean Yves Frétigné, dedicato al Temo: Enfin / Le fleuve / L’été respire / Dilate son halaine / Verte / Invente la couleur / du vent.

Ultimo aggiornamento Giovedì 27 Marzo 2014 22:07

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Scritto da Administrator | 19 Febbraio 2014

Liliana Cano
Sassari, 14 febbraio 2014

Questo straordinario libro di Massimo Mannu su Liliana Cano, itinerari d’arte e di vita di una viaggiatrice, pubblicato dalla Edes, ci consente di capire (all’interno di una produzione artistica sterminata) ciò che avevamo solo intravvisto, ciò che avevamo solo intuito di un’artista che amiamo, come nelle tante occasioni di mostre, inaugurazioni, incontri ufficiali ai quali Liliana è stata sempre presente, con il suo sorriso, la sua serenità, il suo silenzio, la sua visione del mondo non convenzionale.

Ero presente il giorno in cui aveva donato generosamente le 20  tavole offerte alla Biblioteca Provinciale Francescana di Ittiri, dietro le insistenze del nostro Padre Francesco Sechi, magari con la promessa di generose indulgenze per peccati veri o presunti: il trittico della crocifissione, gli evangelisti,  l’ultima cena, le scene di vita francescana partendo dall’accoglienza fatta dal vescovo Guido di Assisi al giovane che rinuncia alle ricchezze e si consegna completamente nudo alla chiesa, abbandonando il padre Pietro Bernardone dei Moriconi.

Ultimo aggiornamento Mercoledì 19 Febbraio 2014 21:27

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Scritto da Administrator | 19 Febbraio 2014

La Biblioteca di Garibaldi a Caprera  di Tiziana Maria Cristina Olivari
Sassari, 18 febbraio 2014

Ho già ricordato con emozione e gratitudine la figura di Tiziana Olivari in occasione dell’inaugurazione del 451° anno accademico, il 9 novembre 2012: l’ho fatto a pochi giorni dalla scomparsa con sofferenza vera, perché avevamo seguito la lunga malattia di Tiziana, i suoi viaggi della speranza in continente, i ricoveri in ospedale, l’attenzione con la quale Mattone (così lei chiamava Antonello), Lucia e Stefania l’avevano assistita fino all’ultimo, seguendola nel suo lungo peregrinare. Ci aveva colpito la nascita del nipotino Alessandro Sechi nel giorno della morte, la presenza di Lucia in Duomo a poche ore dal parto.

Fin dal mio arrivo a Sassari agli inizi degli anni 80 Tiziana è stata sempre presente, sullo sfondo, attraverso le notizie che si scambiavano Mattone e Brigaglia nelle nostre aule della Caserma Ciancilla sulla sua salute, sui suoi impegni, sui suoi studi, sui suoi progetti. Come su tutti noi. E poi la incontravo quasi ogni giorno mentre scrivevo i lavori duri di epigrafia, quando giovane assistente lavoravo davvero nelle sale della Biblioteca Universitaria sfogliando avanti e indietro il preziosissimo e allora per me raro Corpus Inscriptionum Latinarum, oppure accompagnavo gli studenti del Magistero ad una visita guidata condotta da Tiziana per conoscere i funzionamento di una biblioteca viva, infine quando dovevo assolutamente ritrovare qualche libro scomparso, in sala riviste, in sala sarda, nel disordine delle fonti latine e greche della sala consultazione, con i volumi continuamente spostati da noi utenti frettolosi. E poi il remoto angolino di epigrafia e filologia classica, il condaghe di San Pietro di Silki e gli altri preziosi documenti di una biblioteca sopravvissuta prodigiosamente dall’Ottocento.

Ultimo aggiornamento Mercoledì 19 Febbraio 2014 21:24

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Scritto da Administrator | 04 Febbraio 2014

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La scomparsa di Giovanni Minghetti
Sassari, 3 febbraio 2014

Il 29 gennaio scorso, a Milano, nella sua città natale, è venuto a mancare Giovanni Minghetti, insigne docente e studioso, che per quasi tre decenni ha fatto parte della comunità accademica turritana quale professore ordinario di Chimica Generale e Inorganica. Figura di grande autorevolezza e autentico punto di riferimento per la Chimica a Sassari, il prof. Minghetti era unanimemente stimato per la sua grande personalità, per la misura negli atteggiamenti e le doti umane. Era parimenti noto ed apprezzato in ambito nazionale e internazionale per i suoi significativi contributi scientifici nel settore della Chimica inorganica e metallorganica.

Ho ricostruito la sua biografia con l’aiuto di Gianni Micera e di tanti colleghi. Era nato il 18 ottobre 1937. Si laureò in Chimica Industriale presso l'Università degli Studi di Milano. In quello stesso Ateneo percorse le prime tappe della sua carriera, svolgendo attività didattica e scientifica presso l’Istituto di Chimica Generale ed Inorganica. Fu prima borsista CNR, poi professore incaricato stabilizzato, nonché assistente di ruolo alla prima cattedra di Chimica Generale ed Inorganica.

Ultimo aggiornamento Venerdì 07 Febbraio 2014 16:38

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Scritto da Administrator | 04 Febbraio 2014

La scomparsa di Francesco Manconi
Sassari, 3 febbraio 2014.

E’ improvvisamente scomparso lunedì sera nella sua bella casa di Viale Adua a Sassari il prof. Francesco Manconi, studioso di qualità, al quale mi legavano vincoli di riconoscenza e di affetto. Gian Paolo Brizzi, ora a Bologna, che l’ha preceduto nella cattedra, ha scritto alla direttrice del Dipartimento di storia, scienze dell’uomo e della formazione che di lui ci resteranno gli studi prodotti, tutti di qualità e innovativi per la storia moderna.

Qualche anno fa, con il volume di studi in onore curato da Giuseppe Mele, avevamo voluto esprimere l’ammirazione per la sua produzione scientifica e insieme testimoniare l’orizzonte internazionale di un personaggio capace di coinvolgere, di appassionare, di trascinare tanti di noi in una dimensione che va ben oltre l’ambito locale; con una straordinaria finestra verso il ricchissimo mondo catalano, anche per questo lungo ed intenso legame con Marina Romero e per il loro rapporto strettissimo con la città di L’Algué. Un modo per riscoprire la profonda identità catalana della Sardegna.

Se ci volgiamo indietro nel tempo, l’esperienza di Francesco Manconi come direttore dell’Amministrazione degli Archivi di Stato a Cagliari rappresenta la premessa originaria, che spiega il rigore filologico, l’attenzione per i documenti e per il dato reale: ne discende il metodo che ha ispirato tutte le sue opere, che non hanno mai risposto alle esigenze di una facile divulgazione, ma rimangono preziose nel tempo come espressione di una riflessione non convenzionale innanzi tutto sulla Sardegna barocca del Seicento.

Ultimo aggiornamento Martedì 04 Febbraio 2014 10:08

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Multa venientis aevi populus ignota nobis sciet
multa saeculis tunc futuris,
cum memoria nostra exoleverit, reservantur:
pusilla res mundus est,
nisi in illo quod quaerat omnis mundus habeat.


Seneca, Questioni naturali , VII, 30, 5

Molte cose che noi ignoriamo saranno conosciute dalla generazione futura;
molte cose sono riservate a generazioni ancora più lontane nel tempo,
quando di noi anche il ricordo sarà svanito:
il mondo sarebbe una ben piccola cosa,
se l'umanità non vi trovasse materia per fare ricerche.

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