Il volume sui giganti di Monti Prama curato dall’Accademia di Belle Arti di Sassari

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Scritto da Administrator | 13 Maggio 2011

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Il volume sui giganti di Monti Prama curato dall’Accademia di Belle Arti di Sassari

Introduzione del Rettore

E’ difficile trovare nel patrimonio archeologico, non solo della Sardegna, un complesso identitario di così forte significato come quello dei ‘giganti’ di Monti Prama, le statue nuragiche provenienti dalla penisola del Sinis e il cui restauro, grazie al competente lavoro del Centro Regionale di Restauro di Li Punti, eccellenza del nostro territorio, si annuncia concluso.

Con le grandi statue di arcieri, guerrieri e ‘pugilatori’ la Sardegna dei nuraghi mostra i suoi capi eroici, li monumentalizza e celebra al pari di tutte le grandi civiltà.

Questo patrimonio ideale e materiale diventa per la società contemporanea, e in particolare per la nostra isola, motivo di ricchezza che si aggiunge all’imponente patrimonio culturale e paesaggistico della Sardegna. Ho vissuto a Cagliari le polemiche che hanno accompagnato, negli anni ’70 quella scoperta: ora le due Università della Sardegna e le Soprintendenze, attraverso i loro archeologi, sono da tempo impegnate nello studio e nell’interpretazione delle colossali sculture, partendo dalle magistrali pubblicazioni di Giovanni Lilliu.

Se questa fase di grande restauro appare conclusa, la ricerca archeologica sul sito che ha restituito le statue ha da percorrere un lungo e appassionante cammino.

Esso dovrà chiarire nella sua completezza il profilo storico e archeologico di tutta l’area, la cui conoscenza appare strategicamente fondamentale: è infatti evidente l’alto livello di una comunità nuragica che è ancora in gran parte da conoscere, il suo ruolo in un’area della Sardegna che vide la nascita e lo sviluppo del grande centro fenicio di Tharros, il rapporto fra questi episodi e i miti raccontati dalle fonti classiche, come quelle relative alle vicende di Iolao, che sembrano potersi percepire nel racconto eroico delle statue.

Raccolgo perciò volentieri  l’invito del Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Sassari, prof. Antonio Bisaccia e saluto con piacere la presente  pubblicazione, che testimonia dell’attenzione dell’accademia artistica sarda verso questo grande evento dell’arte antica.

Trovo importante l’omaggio ad uno degli episodi più intensi della statuaria mediterranea, raccogliere questa serie di tracce dell’immaginario di scrittori e poeti della nostra isola sulle magnifiche sculture in arenaria, introdotte dal testo del prof. Marcello Madau, docente dell’Accademia ed archeologo.

E’ un punto di vista diverso, è la relazione fra sentire contemporaneo e sentire antico quello che viene proposto grazie alla riflessione sviluppata per impulso di un istituzione di Alta cultura come l’Accademia di Belle Arti, con la quale non mancheranno occasioni di confronto e di impegno comune.

Attilio Mastino

Rettore dell’Università di Sassari

Ultimo aggiornamento Mercoledì 22 Maggio 2013 09:38

Multa venientis aevi populus ignota nobis sciet
multa saeculis tunc futuris,
cum memoria nostra exoleverit, reservantur:
pusilla res mundus est,
nisi in illo quod quaerat omnis mundus habeat.


Seneca, Questioni naturali , VII, 30, 5

Molte cose che noi ignoriamo saranno conosciute dalla generazione futura;
molte cose sono riservate a generazioni ancora più lontane nel tempo,
quando di noi anche il ricordo sarà svanito:
il mondo sarebbe una ben piccola cosa,
se l'umanità non vi trovasse materia per fare ricerche.

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