Consegna del Candeliere d’oro speciale all’Università di Sassari.
Trascrizione dell’intervento del Rettore dell’Università di Sassari prof. Attilio Mastino in occasione della consegna del Candeliere d’oro speciale all’Università di Sassari, 13 agosto 2012
Oggi in questa cerimonia si incontrano tre storie lunghe, tre storie parallele: la storia dell’Università, la storia del Comune di Sassari, la storia dei Gremi e dei candelieri raccolti nella pittoresca Faradda.
L’Università di Sassari rimanda le sue origini al Cinquecento e alla Sardegna spagnola: il testamento del cav. Alessio Fontana, funzionario di cancelleria dell’imperatore Carlo V, l’inizio dei corsi del Collegio Gesuitico sotto Filippo II 450 anni fa, le tappe successive del 1612 e del 1617 che hanno portato con Filippo III alla nascita dell’Università di diritto regio.
Era stato un rappresentante del Municipio al Parlamento Cardona già nel 1543 a chiedere l’istituzione in Sassari di uno Studio Generale.
Negli stessi anni i Gremi scioglievano il voto alla Madonna dopo una pestilenza e lo facevano gioiosamente, con la goliardia e lo spirito ironico sassarese, riprendendo le più antiche tradizioni pisane. Una tradizione, quella delle macchine a spalla, per la quale attendiamo il riconoscimento dell’UNESCO.
Tre storie parallele, che rimandano all’identità profonda della città di Sassari fin dentro il Cinquecento spagnolo e a quella dimensione produttiva che è sintetizzata dai Gremi e dagli artigiani (fabbri, piccadre, viandanti, contadini, falegnami, ortolani, calzolai, muratori, sarti, massai, ecc.).
Questo legame forte intenso identitario coi Gremi è simbolicamente rappresentato nell’aula magna dell’Università dalle bandiere dei Gremi che Mario Delitala ha voluto illustrare nel dipinto centrale, che racconta la solenne cerimonia dell’annunzio della rifondazione dell’Università in occasione della Restaurazione del 1764 voluta dal Ministro Bogino.
Crazie caro Gianfranco, grazie caro Sindaco, per questo riconoscimento per l’istituzione universitaria nel giorno che precede la Faradda e che arriva dopo tanti altri riconoscimenti del candeliere speciale assegnato a professori universitari, il mio maestro Giovanni Lilliu, Licinio Contu, Manlio Brigaglia, Alessandro Maida, il nostro carissimo mons. Pietro Meloni.
Capirete perciò l’emozione per questo premio che ricevo in rappresentanza dei professori, dei ricercatori, del personale tecnico amministrativo bibliotecario e degli studenti, nell’anno in cui il candeliere d’oro speciale in edizione straordinaria è stato consegnato anche al Presidente Napolitano in occasione della sua visita all’Università.
Lasciatemi dire che l’emozione è grande e che mi sto tremando, per usare un’espressione di Pompeo Calvia mi soggu trimulendi, come fanno al vento i nastri di raso variopinti attorno ai capitelli dei nostri candelieri:
Candu li Candaleri farana in piazza
Fattu fattu li borri cu la mazza
E lu sindaggu in mezzu saluddendi
Arruglia lu tamburu di continu
E lu piffaru sona li canzoni
Qualche giorno fa, al Palazzo della Provincia, nella cerimonia voluta da Alessandra Giudici, Luca Rossi dell’Accademia di Belle Arti ha offerto una straordinaria opera d’arte che rappresenta un candeliere con i 10 Gremi e le colonne di ferro e di pietra di Ulassai che oscillano e basculano al vento, segno di un tempo nuovo, quando gli obrieri dei Gremi sapranno trasformare la festa nata 5 secoli fa in un momento di speranza pere tutti.
Chi canzoni e chi alligria
Vi so sott’a la bandera !
Pari giunta primabera
A tutti li Sassaresi prisenti e no prisenti, un carurosu a Zent’anni, si dabboi so di biù mengliu ancora.