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Cerimonia degli auguri 2013

Cerimonia degli auguri
Sassari, 23 dicembre 2013
Intervento del Rettore prof. Attilio Mastino

Cari amici,

la cerimonia degli auguri è l’occasione per fermarci per un momento, per ricollocarci nello spazio e nel tempo, per programmare il futuro che abbiamo di fronte.

Il mio compito è reso più semplice dal fatto che solo due mesi fa, in occasione dell’inaugurazione del 452° anno accademico, abbiamo presentato un bilancio dei risultati raggiunti, grazie all’impegno degli organi accademici, dei delegati, del personale tecnico, amministrativo, bibliotecario, dei nostri studenti. Tanti soggetti che ho avuto il privilegio di coordinare con passione ma anche con il senso di una comunità che cresce e affronta i suoi problemi con una maturità nuova.

Volgendoci indietro a guardare la strada percorsa, ci sembra di dover constatare che siamo riusciti a mobilitare tante forze nuove, tanti colleghi pieni di entusiasmo, di passione, di curiosità, tanti funzionari intelligenti e determinati; soprattutto tanti giovani. Lo dico con orgoglio, perché l’Ateneo è cambiato profondamente, ha recuperato ritardi storici, è diventato più aperto e più accogliente, è riuscito ad affrontare i problemi e a trovare soluzioni anche in un momento drammatico di crisi e di riduzione di risorse.

Nel prossimo anno lavoreremo fino all’ultimo giorno del mio mandato, convinti che la Sardegna merita di più, che tutti dobbiamo porci obiettivi più ambiziosi, che ci sono responsabilità specifiche degli intellettuali e del mondo universitario verso un’isola che da sempre aspetta un riscatto, merita di essere amata di più, ha necessità di una classe dirigente generosa e responsabile, che metta a frutto i talenti che ha ricevuto.

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Identità latinoamericana e identità mediterranea

Attilio Mastino
Identità latinoamericana e identità mediterranea
Sassari, 29 novembre 2013

Ho l’onore di aprire questo XXXIII Seminario per la Cooperazione Mediterranea dedicato al tema Identità latinoamericana e identità mediterranea promosso dall’ISPROM, dal nostro Dipartimento di Giurisprudenza, da nostro Seminario di studi latinoamericani, con la presenza di ospiti, di studiosi, di tante persone che ci sono care. Vi accogliamo in quella sala che ospitava dell’Ottocento il Gabinetto archeologico dell’Università studiato nell’ottobre1877 da Theodor Mommsen, testé evocato da Vanni Lobrano: a giorni scopriremo una lapide per ricordare la visita dello studioso tedesco all’indomani della pubblicazione della Römische Staatrecht.

So che molti dei nostri ospiti meglio di me saranno in grado di offrire uno sguardo originale, non circoscritto e non limitato, dato che provengono da un ambiente internazionale, dall’Accademia delle Scienze di Russia, dall’Università Nazionale Scuola Superiore di Economia di San Pietroburgo, dall’Istituto di Alti studi in Geopolitica e scienze ausiliare, dall’Associazione di studi sociali latino americani che celebra i suoi 40 anni di attività, dal Grupo de Trabajo de Jurisprudencia del Consejo europeo de Investigaciones Sociales de América Latina.

Allora credo di essere la persona meno adatta ad affrontare – in quello che in modo esagerato nel programma viene definito Discorso di apertura – il tema della proiezione dell’identità mediterranea verso l’America Latina, eppure tenterò un esercizio per entrare in sintonia con la tradizione di quegli studi latino americani che sono stati coltivati in questa Università da molti di voi, qui a Sassari negli anni 70 oltre che da Pierangelo Catalano anche da Sandro Schipani, che ricordo sempre con affetto e viva simpatia, anche perché è stato capace di insegnarci un metodo partendo dal rispetto delle persone, di aprire orizzonti nuovi, di creare reti, di suscitare curiosità e passioni profonde. Del resto ci ha pensato Giovannino Massarelli ad erudirmi un po’ e a farmi un’idea dei problemi che oggi trattiamo, regalandomi qualche abbonamento a riviste latinoamericane.

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Intervento al Convegno Uno statuto per la Sardegna del XXI secolo.

Attilio Mastino
Rettore dell’Università degli Studi di Sassari
Intervento al Convegno: Uno statuto per la Sardegna del XXI secolo
Sassari, 29 ottobre 2010

Apriamo questo incontro con grande piacere, ringraziando la Presidente Claudia Lombardo e tutte le autorità presenti, per l’onore che fanno a questo Ateneo, alla nostra Università di Sassari, in occasione della presentazione del volume – curato da Mariarosa Cardia – su Uno Statuto per la Sardegna del XXI secolo. Un volume che sintetizza, in occasione del Sessantesimo anniversario dello Statuto  in Sardegna, i lavori dei seminari nei quali numerosi consiglieri regionali e nostri colleghi delle due Università sarde a Cagliari si sono confrontati nel corso del 2008 intorno ai problemi del nuovo Statuto della Sardegna.

Credo che la discussione che si sta sviluppando sul tema del federalismo in Consiglio regionale, nella nostra Regione e, ancora più in generale, nel Paese, può rappresentare una opportunità ma anche una incognita. Soprattutto se il federalismo viene interpretato come competizione tra Regioni sviluppate e Regioni in ritardo di sviluppo. Tutti noi avvertiamo sullo sfondo alcune minacce e alcuni pericoli che non possono certo essere quelle, ad esempio, del secessionismo della Regione Sicilia che oggi, sui giornali, è stato annunciato dal Presidente Raffaele Lombardo.

Respingiamo invece la prevalente interpretazione egoista del modello federale da parte delle Regioni settentrionali. Questo è un tema di bruciante attualità e lo vediamo anche dallo scarto che esiste tra gli atti pubblicati in questo volume, con i contenuti delle discussioni avvenute due anni fa, e il cammino che il Paese sta compiendo in queste settimane in materia di modello federale, con questa prepotente proposta che in qualche modo potrebbe non solo scardinare gli assetti che finora abbiamo conosciuto, ma prendere una strada sbagliata, che dovrebbe essere in qualche modo corretta e riorientata.

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Incontro mondiale delle religioni Galtellì, 17 novembre 2013.

Intervento di Attilio Mastino
Rettore dell’Università di Sassari
Incontro mondiale delle religioni
Galtellì, 17 novembre 2013.

Autorità, cari ospiti,

sono grato ad Angelino Roych presidente del Comitato Los Milagros di Galtellì, amico da antica data, per questo invito che a distanza di un anno  mi riporta in questa chiesa del SS. Crocifisso, per questo straordinario incontro mondiale delle religioni in un prospettiva di dialogo e di comuni istanze a favore dell’umanità, nel quadro della Conferenza mondiale permanente delle religioni per l’umanità e la pace. Porto il saluto anche del collega Rettore dell’Università di Cagliari prof. Giovanni Melis, che appezza la ventennale attività della Commissione paritetica interparlamentare per i rapporti tra Cultura e politica, indirizzata all’incontro tra i grandi valori esistenziali e culturali della realtà della persona umana. Grazie al suo presidente Demetrio Marco De Luca.

Qualche settimana fa ho parlato a Cagliari alla presenza di Papa Bergoglio e ho ricordato brevemente la storia della nostra Università, partendo da quel 10 luglio 1612, quattrocento anni fa,  quando  un Generale della Compagnia di Gesù Claudio Acquaviva autorizzò il rettore del collegio turritano fondato cinquanta anni prima  (poi riconosciuto come università di diritto pontificio) a conferire i gradi accademici di <<bachiller, licenciado y doctor>>.  Negli stessi anni nasceva anche l’Università di Cagliari.

Ma il 1612 è esattamente l’anno del miracolo del crocifisso dell’antica diocesi di Galtellì avvenuto più precisamente solo qualche settimana prima, in quel 29 aprile 1612, quando il  simulacro di Gesù davanti a centinaia di persone trasudò sangue, il volto e il corpo ligneo assunsero sembianze umane, ricordandoci che il messaggio evangelico è soprattutto indirizzato all’uomo.

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Lettera del Rettore dell’Università di Sassari all’On. Avv Sergio Milia. Il sardo un lingua “normale” di Giuseppe Corongiu.

Lettera del prof. Attilio Mastino all’Assessore Regionale alla Pubblica Istruzione sul volume di  Giuseppe Corongiu
Sassari, 27 ottobre 2013

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Caro Assessore,

negli ultimi giorni ho potuto leggere questo volume, che si presenta come un Manuale per chi non ne sa nulla, non conosce la linguistica e vuole sapere di più o cambiare idea, con l’intento sincero di capire le ragioni profonde di una polemica alimentata da Giuseppe Corongiu, direttore del Servizio Lingua Sarda della Regione Autonoma della Sardegna. Debbo dire che il libro non mantiene nessuna delle sue promesse e certamente non rivela le competenze linguistiche di chi l’ha scritto, anzi in diversi punti contiene refusi e veri e propri errori. A prescindere dai contenuti scientifici del tutto inesistenti, l’autore si ritiene costituito ufficialmente come guardiano del tempio dell’ortodossia linguistica e si dedica a dare colpi a tutti coloro che scantonano anche di pochi centimetri dal suo illuminato pensiero. Il resto è costruito tutto sulla bipartizione amici/nemici, attribuendo a questi ultimi riprovevoli e fantasiose posizioni reazionarie e di retroguardia in tema di lingua. Sorprende l’abilità di chi è convinto di rappresentare la sintesi di pensieri diversi, quello dell’Assessore Milia e del Presidente Cappellacci, come già dell’Assessore Mongiu e del Presidente Soru; prima ancora degli Assessori Pasquale Onida e Beniamino Scarpa, sempre e comunque dalla parte del potere. Trovo inspiegabili queste oscillazioni così come appare sorprendente il cambiamento di campo a proposito della Limba Sarda Comuna, dal momento che ho conosciuto Corongiu come sostenitore accanito della Limba de Mesania e in precedenza di altre soluzioni linguistiche.

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Inaugurazione del 452° Anno Accademico. Sassari, 8 novembre 2013.

Inaugurazione del 452° Anno Accademico
Sassari, 8 novembre 2013
Relazione del Rettore prof. Attilio Mastino

Autorità, cari colleghi, cari studenti,

nei giorni in cui un decreto ministeriale prospetta una fusione o una federazione regionale condizionata alla costituzione di un unico consiglio di amministrazione, nei giorni in cui il Governo blocca il turn over dei ricercatori negli Atenei italiani in particolare nel Mezzogiorno e cade l’incremento del FFO sulla premialità, vorrei affrontare il problema a viso aperto ed entrare in medias res. Ma veramente due Università sono necessarie per la Sardegna?

Guardano  in questa aula magna il quadro di Mario Delitala di settanta anni fa, che si richiama al motto di Benito Mussolini Libro e Moschetto, fascista perfetto, viene da pensare ad una affermazione   riportata nel recente volume di Alberto Vacca sull’Ovra in Sardegna. L’ispettore Dino Fabris,  nella relazione inviata al capo della polizia il 3 febbraio 1941, dopo i primi mesi di guerra argomentava: <<Nei piccoli centri urbani [della Sardegna] (quali Macomer, Bosa, Lanusei, Oristano, ecc.) è necessario rilevare un fenomeno proprio di quest’Isola.

In Sardegna, con una popolazione che appena supera il milione di abitanti, vi è un numero eccessivo di scuole superiori di ogni genere (tra cui due Università) e quindi un quantitativo di laureati assolutamente sproporzionato alle necessità locali. Di conseguenza nei piccoli centri urbani diecine e diecine di persone con titoli superiori per necessità di cose diventano critici, ascoltando la radio inglese [Radio Londra] e, in genere, contribuiscono a formare un’atmosfera non favorevole al regime [fascista]. Le classi lavoratrici, che devono lottare con la vita, risentono dell’influenza di cui sopra>>.

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Saluto introduttivo all’VIII Congresso internazionale di studi fenici e punici.

Attilio Mastino
Saluto introduttivo all’VIII Congresso internazionale di studi fenici e punici
Carbonia 21 ottobre 2013

Cari amici,

può apparire paradossale che a partecipare ai Mysteria iniziatici, ai sacra di questo Ottavo Congresso internazionale di studi fenici e punici (Dal Mediterraneo all’Atlantico: uomini, merci e idee tra Oriente e Occidente) sia stato ammesso anche un profano come me che si occupa di storia imperiale romana: debbo questo onore all’amico Piero Bartoloni, al quale mi legano sentimenti di simpatia, di amicizia di stima che vanno ben oltre il piano professionale.

Lasciatemi esprimere in apertura l’ammirazione per la sua straordinaria attività scientifica, per le tante imprese archeologiche nazionali e internazionali da lui dirette, per la sua scuola schierata in prima fila con gli allievi Michele Guirguis, Gabriele Carenti, Sara Muscuso, Rosanna Pla Orquin, Elisa Pompianu, Antonella Unali. Mi ha sempre colpito la sua fedeltà al Maestro Sabatino Moscati, che ha fondato la serie dei vostri Congressi a Roma nella Sede centrale del CNR tra il 5 e il 10 novembre 1979, dieci anni dopo la nascita del Centro di studio per la civiltà fenicio punica del CNR.  Piero Bartoloni ha voluto che a Palazzo Segni a Sassari presso il nostro Dipartimento di Storia venisse ospitato il Centro di studi interdisciplinari Sabatino Moscati, con la preziosa donazione dei volumi del Maestro. Qui coltiviamo insieme tanti progetti per il futuro.

Lasciatemi allora portare il saluto dei colleghi dell’Università di Sassari in occasione di questa solenne cerimonia inaugurale, che vuole innanzi tutto segnare la continuità tra gli studiosi, anche il debito di riconoscenza per chi ci ha preceduto. E insieme il senso di gratitudine per chi ha scelto la Sardegna per questa ottava sessione dei vostri incontri, per il Comitato Scientifico internazionale presieduto da M’hamed Hassine Fantar, laureato ad honorem nel nostro Ateneo, per il Comitato Scientifico Nazionale, per il Comitato d’onore, per la Segreteria organizzativa, per tutti i partecipanti, provenienti da oltre venti  paesi.  Benvenuti in Sardegna.

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Verso una comunità relazionale. Dal progetto europeo Freedom Wings: buone pratiche di giustizia riparativa

Saluto del Rettore

10 ottobre 2013 ore 15.30
Aula Magna

Verso una comunità relazionale.
Dal progetto europeo Freedom Wings: buone pratiche di giustizia riparativa


Do il benvenuto a tutti i presenti al convegno, proposto in occasione della Settimana del benessere psicologico promossa dall’Ordine degli psicologi della Sardegna: Verso una comunità relazionale. Dal progetto europeo Freedom Wings: buone pratiche di giustizia riparativa.

In particolar modo voglio ringraziare le Autorità qui presenti:

il Presidente del Consiglio dell’Ordine Forense di Sassari, l’Avv. Francesco Milia;  Il Presidente della Camera Penale di Sassari l’Avv. Gabriele Satta; il Presidente  del Tribunale per i Minorenni di Sassari il Dott. Gavino Casu.

Il Provveditore regionale della Amministrazione Penitenziaria della Sardegna il  Dott. Gianfranco De Gesu è stato trattenuto a Cagliari per un rilevante impegno istituzionale intervenuto in questi ultimi giorni. È in ogni caso rappresentato da uno dei relatori, il Dott. Giampaolo Cassitta.

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L’idea di Orientamento dell’Università di Sassari. L’esperienza del Servizio OrientAzione: Scuola, Università e Territorio.

Saluto del Rettore

9 ottobre 2013 ore 9.30
Aula Magna

L’idea di Orientamento dell’Università di Sassari.
L’esperienza del Servizio OrientAzione: Scuola, Università e Territorio

Signore e Signori, Autorità, colleghi, cari studenti,

do il benvenuto a tutti i presenti al convegno: L’idea di Orientamento dell’Università di Sassari. L’esperienza del Servizio OrientAzione: Scuola, Università e Territorio.

Ringrazio le Autorità intervenute. Rappresentano Istituzioni con le quali la nostra Università ha instaurato da tempo proficui, rilevanti accordi per lo sviluppo di comuni linee di azione.

Nel dare avvio ai lavori vorrei ricordare che come università abbiamo accolto con sincera partecipazione e interesse la possibilità di organizzare questo convegno all’interno della Settimana del benessere psicologico promossa dall’Ordine degli Psicologi della Regione Sardegna. In particolare ringrazio la prof.ssa Patrizia Patrizi, Delegata per l’Orientamento, per aver promosso questa iniziativa.

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Presentazione del volume Epi oinopa ponton. Studi sul Mediterraneo antico in ricordo di Giovanni Tore, a cura di Carla del Vais.

Attilio Mastino

Presentazione del volume Epi oinopa ponton.
Studi sul Mediterraneo antico in ricordo di Giovanni Tore, a cura di Carla del Vais.

Ho trovato straordinarie queste pagine di Studi sulla storia e l’archeologia del Mediterraneo antico in ricordo di Giovanni Tore, a cura di Carla del Vais, che nel titolo (Epi oinopa ponton) richiamano il tormentato viaggio di Ulisse “sul mare del colore del vino verso uomini di altre lingue” descritto da Omero e insieme raccolgono tante altre suggestioni, dai lirici greci ad Euripide, con sullo sfondo la cultura simposiaca, i vasi destinati al vino, la miscela di vino e di acqua nel cratere, come facevano i Sardolibici isolani, che secondo Ellanico di Mitilene nel V secolo a.C. e poi Nicolò Damasceno nell’età di Augusto  in viaggio non portavano con se altra suppellettile che una tazza per bere il vino ed un corto pugnale, kylix e machaira, ispirati da Dioniso.

Forse occorre arrivare fino al recente libro di Leonardo Sciascia Il mare colore del vino, edito da Adelfi, per capire che tutto si tiene e che un libro come questo finisce per essere anche un <<sommario>> di una lunga e feconda attività, rappresentata <<con una circolarità che non è quella del cane che si morde la coda», perché da queste pagine emergono reti di relazioni, rapporti, piani di indagine, curiosità sempre nuovi e diversi.

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