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11. Governance e revisione dello Statuto.

Il nostro Statuto, nato all’alba dell’autonomia, mostra ormai l’usura del tempo, soprattutto a causa delle riforme che in questi anni hanno ridisegnato le funzioni didattica, di ricerca e anche, più recentemente, assistenziale sanitaria delle Università.

La materia ha rilevanza nazionale e già la CRUI, il CUN, il Ministro hanno presentato una serie di proposte per un nuovo modello istituzionale delle Università e per la revisione della governance, più precisamente per definire in modo omogeneo sul piano nazionale la suddivisione e il bilanciamento dei poteri e l’attribuzione delle responsabilità, la composizione dei vari organi, il loro ruolo nella programmazione e nella allocazione delle risorse, con l’obiettivo di combattere l’autoreferenzialità e creare un sistema universitario solido, articolato, pluralista nelle sue fisiologiche diversità, dinamico, aperto alla società e proiettato nella dimensione internazionale, capace di assicurare le condizioni di libertà irrinunciabili per lo svolgimento della ricerca e delle attività formative.

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10. Sassari città della conoscenza e il Sistema delle autonomie.

La campagna per l’elezione del Rettore può essere un’occasione straordinaria per mettere l’Ateneo al servizio della Sardegna e in particolare delle città nelle quali opera, Sassari per prima: il piano strategico è stato un momento importante per disegnare la città del futuro, con l’obiettivo di creare sinergie e alleanze e stabilire un rapporto che non può essere a senso unico, seppure non abbia avuto seguito con interventi concreti.

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09. La Regione Autonoma.

Il Consiglio Regionale ha istituito con la legge 26/96 il fondo unico per le Università, promuove l’internazionalizzazione del sistema universitario finanziando i visiting professors, gli scambi ERASMUS ed il Master & Back; sostiene le scuole di specializzazione ed il rientro di studiosi, programma nell’Intesa con l’Università politiche di forte modernizzazione, di integrazione e di sviluppo; finanzia i progetti di ricerca e le borse per giovani ricercatori.

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08. Altri obiettivi.

La madre di tutte le battaglie sarà l’impegno per combattere il provincialismo, abbattere gli steccati, aprire l’Università ad uno scenario europeo ed internazionale (anche attraverso la nomina di un apposito delegato), evitando l’autoreferenzialità e puntando sulla qualità, per rendere l’Ateneo competitivo sotto il profilo scientifico e organizzativo.

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07. Correggere i limiti del nostro Ateneo.

Sulla valutazione dei risultati ottenuti in questi anni esistono molti pregiudizi che non tengono conto dei successi conseguiti da un Ateneo che registra dei limiti ma anche molte eccellenze. Sono persuaso che il limite più vistoso sia il bacino locale di utenza, così come lo scarso numero di studenti che provengono da altre province, da altre regioni, da altre nazioni.

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06. Le priorità.

Fissare le priorità degli interventi, le urgenze, il quadro di riferimento e la scala dei valori è certamente compito del nuovo Rettore, dei suoi collaboratori e degli organi accademici rinnovati, che – dopo aver ascoltato le diverse componenti dell’Ateneo – dovranno assumere in proprio la responsabilità delle scelte.

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05. I provvedimenti del Governo sull’Università.

Il taglio di risorse generalizzato ma destinato a colpire soprattutto le Università del Mezzogiorno e della Sardegna, rappresenta a mio avviso un errore grave che speriamo venga presto corretto. In realtà l’Università non è una torre d’avorio ma è una istituzione che fa parte di un sistema unitario con la scuola: sistema che rischia di essere minato dalle fondamenta, se la politica del Governo si limiterà a procedere con tagli indifferenziati, ancor più gravi perché è stato notevolmente aumentato il numero delle Università pubbliche e private in Italia.

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04. Valutazione e libertà.

A me piacciono le sfide e credo che sia giunto il momento di confrontarci sul piano internazionale, in un orizzonte più ampio, con nuove idee, con la capacità di mettere a frutto tutti i talenti che ci sono dati, con strategie innovative condivise, verso una positiva fase di rivitalizzazione e di rilancio.

È il momento di aprire l’Università, fare entrare aria nuova, inaugurare le nuove strutture, i nuovi laboratori, i centri di ricerca, operando per creare occasioni per consistenti investimenti, con lo sguardo volto alla multidisciplinarietà come momento essenziale di confronto e di crescita su progetti che coinvolgano più aree dell’Ateneo.

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03. Ripartire, verso un forte cambiamento per una profonda innovazione.

Questo programma si pone in una prospettiva di forte cambiamento e di svolta verso nuovi ed inediti scenari, dopo un lungo e fecondo periodo di crescita: sono convinto che Alessandro Maida abbia governato con molto impegno, energia, soprattutto con equilibrio e buon senso difendendo innanzi tutto l’Istituzione. Gli debbo gratitudine per la fiducia che mi ha concesso come suo principale delegato.

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02. Un impegno condiviso

In questo programma elettorale (che non è da intendersi come un libro dei sogni o un elenco di promesse roboanti, ma come il quadro generale per una prospettiva di impegno del Rettore, dei delegati e di tutti gli organi accademici) non posso nascondere i drammatici problemi che abbiamo di fronte, che richiedono esperienza, capacità decisionali, spirito positivo, una chiara visione della missione che si deve portare avanti con riforme coraggiose, con progetti concreti per raccogliere le sfide e rispondere a istanze sempre più complesse.

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