Attilio Mastino
Intervento al Seminario internazionale sull’Osservatorio dei saperi locali mediterranei
Castelsardo, 8 aprile 2013
Cari Amici,
rivedo oggi con piacere in questa splendida nuova sede della Biblioteca Castellana alcuni colleghi che mi sono molto cari, a iniziare da Abdelkader Sid Ahmed.
E’ passato poco più di un anno da quando, tra il 22 e il 25 marzo 2012, il Ministère de l’Agriculture et du Développement Rural della Repubblica Democratica dell’Algeria, con il partenariato della Conférence Permanente des Villes Historiques de la Méditerranée, il Centre National de Recherches Préhistoriques, Anthropologiques et Historiques (CNRPAH), la Fondation Hans Seidel, le réseau euro-méditerranéen Strademed et l’lnstitut Maghreb-Europe de l’Université di Paris ha riunito tanti di noi nell’oasi di Boussaâda per il colloquio internazionale su « Les villes historiques de la Méditerranée et leurs territoires. Le cas des zones steppiques et des espaces oasiens : quelle stratégie de dévetoppement durable, rural et local ? ».
Purtroppo gli impegni del Rettorato non mi avevano consentito, come avrei voluto, di partecipare al colloquio algerino, dopo avere assicurato la mia presenza agli altri appuntamenti del nostro Colloquio mediterraneo, che abbraccia i tre continenti che rinserrano il Mare di tutti, il lago su cui noi popoli mediterranei siamo stanziati come rane, secondo l’immagine platonica.